L’intervista di Giovanni Brusca nel 2016: “Ho cercato di dare il mio contributo, il più possibile”.
ROMA – A pochi giorni dalla scarcerazione il Corriere della Sera ha pubblicato un’intervista di Giovanni Brusca rilasciata nel 2016 per il film Corleone del regista-documentarista Mosco Levi Bocault. “Chiedo scusa, perdono, a tutti i familiari delle vittime a cui ho provocato tanto dolore e tanto dispiacere“.
“Ho cercato di dare il mio contributo”
In questa intervista, riportata dall’Adnkronos, l’ex boss precisato di aver cercato “di dare il contributo, il più possibile e dare un minimo di spiegazione ai tanti che cercano verità e giustizia. E chiedo scusa principalmente a mia moglie e a mio figlio che per causa mia hanno sofferto e stanno pagando anche indirettamente alcune scelte di vita, prima da mafioso e poi da collaboratore di giustizia perché, purtroppo, nel nostro Paese chi collabora con la giustizia viene sempre denigrato, disprezzato. Credo, invece, che sia una scelta di vita importantissima, morale, giudiziaria, ma soprattutto umana perché consente di mettere fine a questo, che io chiamo Cosa nostra, una catena e una fabbrica di morte, né più né meno. Un’agonia continua“.
Le reazioni
Non sono mancate le reazioni politiche e non. “E’ spregevole, chi ammazza deve stare in galera. Chi ha sciolto un bambino nell’acido non può passeggiare libero come nulla fosse – il commento di Matteo Salvini – sapere che oggi è a spasso libero e sorridente anche un delinquente, assassino, mafioso e spregevole personaggio come Brusca, non può essere l’idea di giustizia che abbiamo in testa. Chi ammazza deve stare in galera fino alla fine dei suoi giorni senza sconti e senza scorciatoie“.
Commento duro anche da parte di Nicola Di Matteo, fratello minore di Giuseppe: “Non potremo mai perdonarlo. A noi non ci ha mai chiesto scusa, ma anche se lo facesse non lo scuseremo comunque. Uccidere un bambino innocente è un crimine orrendo“.
fonte foto copertina https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Brusca